Report commissionato da Irene Tinagli, Presidente Comm. Affari Economici del Parlamento Europeo.

Introduzione

(a cura di Irene Tinagli)

La strada per una piena parità tra uomini e donne è certamente lunga e tortuosa. Permangono ancora oggi, anche nelle società più avanzate, significative divergenze che toccano molteplici aspetti: la suddivisione dei carichi familiari, le opportunità di lavoro e carriera, e, più in generale, aspetti culturali che influenzano le scelte e i comportamenti non solo delle donne ma anche (e soprattutto) degli uomini nei loro confronti. Queste disparità sono il terreno su cui attecchiscono emarginazione, violenza psicologica e fisica, povertà e diseguaglianze sociali. Sarebbe ingiusto e ingeneroso non riconoscere che molti progressi sono stati fatti, sia a livello europeo che a livello nazionale, ma alla luce delle diseguaglianze che ancora permangono è doveroso non abbassare la guardia e anzi intensificare le azioni di lotta alle discriminazioni di genere e di inclusione.

Tuttavia, per poter essere veramente incisivi occorre fare un’analisi approfondita degli strumenti che sono stati messi in campo nel corso del tempo, valutarne l’impatto e l’efficacia, capire se e in che misura hanno funzionato, come potenziarli o eventualmente sostituirli con misure più efficaci. È importante inoltre saperci muovere in modo coordinato, seguendo e sfruttando le opportunità e le indicazioni che arrivano dalle istituzioni europee, guardando alle iniziative messe in campo da altri paesi indentificando potenziali “best practices” da cui trarre esempio e ispirazione.

Da questa consapevolezza nasce questo documento, realizzato in collaborazione con il think tank Tortuga, che si concentra in modo particolare sul tema dell’inclusione delle donne nel mondo del lavoro. Pur non essendo certamente l’unico aspetto della parità di genere, la parità di opportunità lavorative e di carriera è comunque uno strumento importante per accrescere l’autonomia delle donne, la loro capacità di affermare la loro individualità e di liberarsi da stereotipi o da situazioni di subalternità economica e materiale.

Nelle pagine che seguono vengono illustrate le strategie messe in campo dalle istituzioni europee, accompagnate da analisi più dettagliate su come queste strategie possono essere declinate e messe in atto attraverso strumenti concreti, oltre ad esempi di come siano state implementate da alcuni Stati Membri dell’Unione Europea a partire, naturalmente, proprio dall’Italia. Come eurodeputata del gruppo dei Socialisti & Democratici, un gruppo che da sempre è in prima linea nella difesa e nella promozione dei diritti delle donne (e che ha contribuito in maniera determinante a promuovere le strategie e le azioni descritte nelle pagine che seguono), mi auguro che questo possa essere un piccolo contributo di approfondimento utile a tutte quelle persone che si impegnano ogni giorno perché si arrivi prima possibile ad una vera “Unione dell’Uguaglianza”.

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