Memoria depositata per Audizione svolta presso la Commissione V Bilancio, Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame della Proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza – 1 Febbraio 2021

Introduzione

Next Generation EU è la risposta senza precedenti dell’Unione Europa alla crisi pandemica. Una crisi che nel Vecchio Continente ha già cancellato più di 700mila vite e che ha portato a una contrazione economica del 7,8% del Pil. Ma ogni crisi offre un’opportunità di scelta e l’Unione ha scelto di ripartire puntando sulla digitalizzazione e sulla sostenibilità, due leve per supportare le “future generazioni” in una ripresa che sarà sicuramente complessa. L’Italia è la maggiore beneficiaria delle risorse europee ed è uno dei paesi che ha più faticato negli ultimi 30 anni a crescere con lo stesso passo dell’Unione. Questa può e deve essere l’opportunità per affrontare i grandi tabù del nostro Paese: scuola e università, ricerca, mercato e politiche attive del lavoro, infrastrutture, produttività, contrasto alla povertà, solo per citarne alcune. Tuttavia, qualsiasi decisione non potrà prescindere da una valutazione intergenerazionale: saranno le nuove generazioni a pagare il conto di questo progetto e devono essere loro a poterne maggiormente beneficiare. Il think tank Tortuga ritiene che la bozza del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) approvata dal Governo in data 12 gennaio contenga un piano basato su delle buone intenzioni. Le priorità individuate nelle varie Missioni e Componenti rappresentano delle sfide fondamentali dal punto di vista degli investimenti per il nostro Paese. Così come anche assai positiva è la scelta di rendere trasversale a tutti gli interventi la necessità di avere un impatto positivo sulla questione di genere, quella generazionale e quella territoriale. Per fare sì che queste buone intenzioni non rimangano semplicemente su carta, come troppo spesso è capitato nella storia della nostra Repubblica, occorrerà in primis rendere il piano operativo, individuando una governance chiara e competente, predisponendo milestones e target chiari e realizzabili come richiesto dalla Commissione. Il punto cardine del PNRR non sarà l’ideazione, quanto la sua esecuzione. Il documento che il Governo invierà alla Commissione è solo l’inizio di un processo che richiederà anni. Tortuga ritiene che ulteriori azioni debbano essere intraprese soprattutto nelle Missioni 4 e 5 del PNRR, i cui interventi rispondono in modo particolare alle necessità dei giovani italiani durante tutto il loro percorso di vita. Occorre potenziare ulteriormente la dotazione per gli asili nido, portare metodologie di formazione e valutazione degli insegnanti nella scuola, la quale dovrà avere una maggiore autonomia. Le azioni di orientamento proposte dal PNRR dovranno essere accostate dalla valorizzazione del patrimonio informativo già in dotazione in un portare unico di orientamento. Il diritto allo studio universitario dovrà essere potenziato, e occorrerà puntare all’attrazione di nuovi talenti.

La creazione di un ecosistema nazionale per le startup darà finalmente un punto di riferimento per l’impresa dei giovani, mentre la riorganizzazione delle forme contrattuali per l’accesso al mercato del lavoro serve per garantire maggiore tutela per i giovani lavoratori. Per rendere la nostra società più resiliente occorre da ultimo potenziare gli strumenti di welfare volti al contrasto della povertà e le infrastrutture sociali volte alla gestione e all’integrazione dei richiedenti asilo e dei residenti non cittadini. Questa memoria contiene le proposte che del think tank Tortuga per il miglioramento dell’attuale versione del PNRR, proposte che trovano fondamento nelle analisi e nelle ricerche condotte nel corso dei 5 anni di attività dell’associazione. Questo documento ne rappresenta solo una sintesi, per ovvi motivi di spazio. Tutte le proposte sono unite dal comune obiettivo di rendere l’Italia un Paese che offre maggiori opportunità ai suoi cittadini, e le offre in maniera equa.

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