Pubblichiamo di seguito il contributo di Rebecca Rossetti, finalista della categoria senior nell’edizione 2023 della Tortuga Call for Policy Papers. La Tortuga Call for Policy Papers è il concorso di policy brief lanciato da Tortuga e rivolto a studenti e studentesse di magistrale e ultimo anno di triennale, e giovani ricercatori e ricercatrici. L’obiettivo è individuare alcune proposte di policy di potenziale impatto per lo scenario italiano e raccogliere idee dalle nuove generazioni.
Sintesi
- La resilienza delle reti di trasporto è un tema centrale della pianificazione urbana, data la crescente frequenza di interruzioni e disservizi causati da eventi meteorologici estremi.
- Nel contesto urbano, i mobility hubs svolgono la funzione di connessione tra trasporto pubblico e condiviso, garantendo una rete più innovativa, sostenibile e flessibile, quindi più resiliente e accessibile.
- È importante definire la localizzazione dei mobility hubs per aumentarne l’efficienza dei sistemi di trasporto e creare smart cities.
I mobility hubs sono luoghi fisici che offrono l’intercambio tra modalità di trasporto e l’accesso a servizi aggiuntivi quali, per esempio, wi-fi, ricarica elettrica e parcheggi. La loro presenza permette di migliorare la mobilità urbana dal punto di vista economico, sociale, e ambientale, e di aumentare la resilienza dell’intera rete di trasporto, ovvero la capacità della rete di sopportare un determinato stress dovuto a una perturbazione. In questa proposta di policy vengono suggeriti i criteri per il posizionamento di questi hubs nei luoghi più efficienti e beneficiali delle nostre città.
L’analisi di resilienza per progettare la mobilità urbana
La policy proposta riguarda il miglioramento della mobilità urbana tramite lo sviluppo di mobility hubs in luoghi specifici. Per raggiungere questo obiettivo, la policy si avvale dei risultati delle analisi di connettività e di accessibilità della rete di trasporto, condotte con metodi specifici che combinano informazioni sul trasporto pubblico (come orari, percorsi, e fermate) e sui flussi di passeggeri (identificando partenza e arrivo dei viaggi).
In tal modo, è possibile avere una rappresentazione realistica della rete di trasporto e si possono simulare delle perturbazioni, come inondazioni, attacchi, malfunzionamenti, su alcune linee degli autobus, tram e/o metro e valutare come la rete riesce a resistervi, garantendo il servizio. Grazie al calcolo dell’efficienza della rete (che dipende da quanto sono connesse le varie fermate anche in caso di problemi su uno dei mezzi in questione), è possibile derivare una lista di fermate più efficienti dal punto di vista topologico. Queste vengono ulteriormente analizzate dal punto di vista dell’accessibilità e se ne ricava una classifica finale basata sulla resilienza multidimensionale, sotto forma di connettività e accessibilità.
Definire la locazione dei Mobility Hubs in modo efficiente
L’analisi di resilienza viene impiegata per definire quali sono le fermate più adatte per lo sviluppo di mobility hubs. Lo studio ha un duplice scopo: implementare l’offerta di multimodalità nelle fermate più resilienti, e offrire modalità di trasporto aggiuntive nelle fermate che presentano dei bassi valori di resilienza ma che sono centrali in ottica di equità della distribuzione dei servizi e di riduzione dell’inquinamento dovuto al trasporto privato.
Per definire la posizione dei mobility hub è quindi necessario impiegare un’analisi multicriteriale delle fermate, in cui le valutazioni degli stakeholders (che giudicano le fermate in base a sostenibilità ambientale, demografia, equità sociale, e resilienza dei trasporti) vengono combinate alle loro caratteristiche oggettive (come locazione, livello di inquinamento, prossimità ad aree verdi, etc).
La proposta di policy è quindi il risultato di un’analisi multicriteriale che utilizza il metodo analytic hierarchy process per definire quali sono i luoghi più adatti per incrementare la mobilità urbana sotto vari aspetti. Il più innovativo riguarda il coinvolgimento del criterio di resilienza per progettare un piano di mobilità urbano che possa non solo resistere in caso di interruzioni, ma che anche essere efficiente dal punto di vista economico, sociale, e ambientale.
I risultati dell’analisi multicriteriale, soprattutto quelli influenzati maggiormente dal criterio di resilienza dei trasporti, dovrebbero orientare le scelte politiche in ottica di stimolo verso una mobilità più attraente per un maggior numero di utenti e investitori, con effetti positivi non solo per la mobilità stessa, ma per la società intera. Coinvolgere gli stakeholders e raccoglierne i bisogni e le indicazioni è la chiave per avviare un vero cambiamento. I servizi di mobilità che sanno rispondere a questi bisogni, come i mobility hubs, sono da considerarsi artefici di un cambio radicale della concezione di mobilità sostenibile, di prossimità ed efficiente.